pozz
2024-04-15 21:28:17 UTC
Scusate l'OT, ma non sapevo dove chiedere.
Utilizzo il computer sia a casa che a lavoro e mi reputo un utente di
medio livello. Utilizzo per il 90% dei casi Windows, ma mi capita di
usare anche Linux, in passato in dual-boot sulla stessa macchina,
ultimamente in macchina virtuale (VMWare oppure VirtualBox).
Leggo spesso di tecniche di virtualizzazione su server (ultimamente va
di moda Proxmox) e sto cercando di capire sia cosa sono, sia se possono
fare al caso mio.
Se non ho capito male, ditemi se sbaglio, è possibile far girare diverse
macchine virtuali (sia Windows che Linux) su un server (o un cluster di
server per aumentarne l'affidabilità). Tramite applicazioni/protocolli
di desktop remoto (VNC o desktop remoto di Windows) è possibile usare
queste macchine virtuali (in run su un server) su altri PC collegati in
rete, sia sulla stessa rete locale che su Internet (con opportuna
configurazione).
Qual è il vantaggio? Mi immagino un ufficio con 50 persone/computer. Se
metto su un serverone dove faccio girare 50 macchine virtuali, devo
comunque avere 50 computerini tramite i quali le persone usano realmente
il loro OS. E' vero che posso risparmiare sui 50 computerini che fanno
solo da interfaccia utente, ma di contro ho bisogno di un server fatto
come si deve (probabilmente più di una macchina reale) per far girare 50
macchine virtuali contemporaneamente.
Ho la sensazione, ma correggetemi se sbaglio, che il vantaggio di
virtualizzare su un server non sia nel risparmiare sui costi hw delle
macchine, quanto alle interessanti funzionalità che riesco ad ottenere
in modo semplice. Mi immagino una maggiore semplicità dei backup e una
maggiore semplicità nell'accedere alla stessa macchina virtuale da più
computerini. Oltre a poter aumentare l'affidabilità delle macchine
potendo agire su un server.
Detto questo, può avere senso in uno scenario homelab? In casa ho un
paio di PC fissi ed un paio di portatili, più un NAS.
Su un PC fisso uso anche Linux su macchina virtuale. Diciamo che vorrei
arrivare ad utilizzarlo 50 e 50 con Windows.
Ha senso pensare a Proxmox?
Se proprio non su un server dedicato, ha senso installarlo sul PC fisso
dove ho anche Linux, magari in modalità stand-alone[1]? Che vantaggi
potrei ottenere? Alla fine, anziché far partire Windows e, alla bisogna,
la macchina virtuale Linux, dovrei far partire Proxmox e successivamente
collegarmi alla VM Windows o Linux.
Boh, a me non sembra tutto sto vantaggio.
[1]
https://pve.proxmox.com/wiki/Developer_Workstations_with_Proxmox_VE_and_X11
Utilizzo il computer sia a casa che a lavoro e mi reputo un utente di
medio livello. Utilizzo per il 90% dei casi Windows, ma mi capita di
usare anche Linux, in passato in dual-boot sulla stessa macchina,
ultimamente in macchina virtuale (VMWare oppure VirtualBox).
Leggo spesso di tecniche di virtualizzazione su server (ultimamente va
di moda Proxmox) e sto cercando di capire sia cosa sono, sia se possono
fare al caso mio.
Se non ho capito male, ditemi se sbaglio, è possibile far girare diverse
macchine virtuali (sia Windows che Linux) su un server (o un cluster di
server per aumentarne l'affidabilità). Tramite applicazioni/protocolli
di desktop remoto (VNC o desktop remoto di Windows) è possibile usare
queste macchine virtuali (in run su un server) su altri PC collegati in
rete, sia sulla stessa rete locale che su Internet (con opportuna
configurazione).
Qual è il vantaggio? Mi immagino un ufficio con 50 persone/computer. Se
metto su un serverone dove faccio girare 50 macchine virtuali, devo
comunque avere 50 computerini tramite i quali le persone usano realmente
il loro OS. E' vero che posso risparmiare sui 50 computerini che fanno
solo da interfaccia utente, ma di contro ho bisogno di un server fatto
come si deve (probabilmente più di una macchina reale) per far girare 50
macchine virtuali contemporaneamente.
Ho la sensazione, ma correggetemi se sbaglio, che il vantaggio di
virtualizzare su un server non sia nel risparmiare sui costi hw delle
macchine, quanto alle interessanti funzionalità che riesco ad ottenere
in modo semplice. Mi immagino una maggiore semplicità dei backup e una
maggiore semplicità nell'accedere alla stessa macchina virtuale da più
computerini. Oltre a poter aumentare l'affidabilità delle macchine
potendo agire su un server.
Detto questo, può avere senso in uno scenario homelab? In casa ho un
paio di PC fissi ed un paio di portatili, più un NAS.
Su un PC fisso uso anche Linux su macchina virtuale. Diciamo che vorrei
arrivare ad utilizzarlo 50 e 50 con Windows.
Ha senso pensare a Proxmox?
Se proprio non su un server dedicato, ha senso installarlo sul PC fisso
dove ho anche Linux, magari in modalità stand-alone[1]? Che vantaggi
potrei ottenere? Alla fine, anziché far partire Windows e, alla bisogna,
la macchina virtuale Linux, dovrei far partire Proxmox e successivamente
collegarmi alla VM Windows o Linux.
Boh, a me non sembra tutto sto vantaggio.
[1]
https://pve.proxmox.com/wiki/Developer_Workstations_with_Proxmox_VE_and_X11